Provate
l'esperienza di un 'Hamam'. O perdetevi nella magia del 'Topkapi'.
E alla sera, scoprite locali, bar e discoteche esplicitamente gay
nella parte più moderna della città. Ma fate attenzione a non
fare le fine di Brad Davis in "Fuga di mezzanotte"... |
Poche città nel mondo hanno un profilo tanto inconfondibile come
Istanbul: i minareti che si specchiano sul Bosforo, il Corno
D’Oro, punto d’incontro tra due continenti, le enormi cupole
delle moschee fanno da sfondo ideale per il film in cui ogni
visitatore è protagonista.
L’antica Costantinopoli unisce il fascino esotico dell’Asia
con il desiderio di integrazione europea e modernità che fa della
Turchia il paese islamico piú laico, e dunque piú tollerante in
materia sessuale. Non esistono norme che puniscano
l’omosessualità, anche se le leggi in difesa della morale
pubblica sono servite in passato a vietare le manifestazioni
pubbliche di orgoglio omosex, e si rimane felicemente sorpresi di
trovare, locali, bar e discoteche esplicitamente gay.
Istanbul, peró, riserva molte altre sorprese. Una di queste è la
visita mozzafiato alla Moscha Blu, le cui 21.000 mattonelle
azzurre fanno da cielo senza stelle, e a Santa Sofia, che dopo
essere stata la maggiore chiesa del Cristianesimo, si trasformó
in Moschea e poi in museo. Forti sensazioni si provano anche
visitando la moschea di Solimano e quella di Eyup (tra le piú
belle di tutto il mondo islamico), salendo al Caffé di Pierre
Loti che dalla collina domina lo stretto o navigando su un
battello per ammirare i sontuosi palazzi sulle due rive degni del
Canal Grande di Venezia, ma se si vuole provare tre esperienze
assolutamente indimenticabili , ecco cosa fare!
Primo: immedesimarsi in Melina Mercuri (o in Omar Sharif) mentre
visita la reggia dei sultani ottomani. Il palazzo Topkapi è una
vera fortezza, con piazze, fontane, saloni, l’harem e
soprattutto la collezione di tesori tra cui spicca il pugnale con
i tre smeraldi piú grandi del mondo, vero protagonista del film
“Topkapi”. La vista del tramonto sul Bosforo dalla terrazza
principale lascia il segno.
Secondo: andare al Gran Bazaar e comprare un kilim, un tappeto
persiano. In questo labirinto di oltre 4.000 negozi cosí fitto da
aver fatto nascere la leggenda di donne scomparse e vendute alla
tratta delle bianche, l’acquisto di qualsiasi cosa è il
risultato di un vero e proprio rituale. Un segreto per spiazzare
il venditore c’è: sedetevi a prendere il te, mentre gli
inservienti vi mostrano la merce, e quando avete visto un tappeto
(o una ceramica, una statuina etc) che vi piace, iniziate a
contrattare strenuamente su qualcosa di simile. Senza aver trovato
l’accordo, proprio mentre state uscendo dal negozio, offrite
molto meno per il tappeto che volete veramente... spesso funziona.

Terzo: visitare un “hamam”. Ve ne sono alcuni, come il Çesme
o il Çukurcuma che sono piú “gay friendly” di altri ma ogni
bagno turco, vera e propria istituzione nazionale, è la prova
della latente omofilia di questo Paese. Dopo la sauna, stesi su
un’enorme lastra di marmo mani piú che esperte vi faranno
prendere coscienza di parti del vostro corpo che neppure
immaginavate. Dopo, seduti accanto a un lavabo in pietra,
appoggiati alla parete, sarete tramortiti da sferzate di acqua
gelida. Infine, il meritato riposo nella vostra cabina personale.
Il sesso, se si agisce con discrezione, è piú che possibile
anche se i tipi come Mehmet Gunsur, il ragazzo di cui si innamora
Alessandro Gasmann nel film “Hamam”, sono molto rari. Se,
invece, vi piacciono gli uomini robusti e con un bel paio di
baffi, Istanbul è il vostro paradiso.
I piú giovani, peró sempre con baffi, frequentano i locali gay
che si trovano a Taksim, la parte più moderna della città. I piú
frequentati sono il Bar Bahçe, The Adi Bar e l’Han Café in
prima serata e il Club 14 e il Prive per gli amanti della
discoteca. Per chi ama il cruising all’aperto, invece dei vari
parchi della città tutti frequentati ma non del tutto sicuri, è
consigliabile un giro intorno alla Moschea Blu, durante e dopo lo
spettacolo di suoni e luci che si svolge ogni sera.
La tolleranza, piú o meno effettiva, nei confronti dei gay è
invece nulla per i consumatori di qualsiasi droga. E se invece
impersonare Melina Mercuri o Alessandro Gasmann, non si vuole fare
la fine di Brad Davis, prigioniero delle carceri turche in
“Midnight Express”, meglio evitare.
www.ferzanozpetek.com
|
|